A BrianzAcque il Premio Corriere della Sera, categoria Grandi aziende
BrianzAcque premiata nella seconda edizione del “Premio Bilanci di sostenibilità” del Corriere della Sera. Il prestigioso riconoscimento, consegnato lunedì 17 aprile in sala Buzzati, analizza e classifica il lavoro delle aziende che più di tutte hanno investito in sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Siamo orgogliosi di affiancare BrianzAcque - da oltre sei anni - nello sviluppo del suo percorso di sostenibilità, che ha favorito l’embedding di una visione e di una strategia ESG condivisa, integrata e trasversale esplicitata in modo chiaro e distintivo sia nel Piano che nel Bilancio di Sostenibilità.
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Ridurre le perdite nella rete sotterranea, difendere la qualità e la biodiversità dei corsi d’acqua e del sottosuolo, depurare il più possibile per restituire l’oro blu all’agricoltura. Infine, promuovere il consumo consapevole delle risorse idriche pubbliche. Eccoli qui alcuni degli obiettivi di sostenibilità a lungo termine su cui punta BrianzAcque, la società interamente pubblica e controllata dai 55 comuni della provincia di Monza e della Brianza ai quali fornisce il servizio idrico integrato: dall’acquedotto alla fognatura fino alla depurazione con il ritorno in circolo. «Nel 2016 abbiamo redatto il nostro primo Bilancio Sociale che si è trasformato l’anno successivo nel Bilancio di Sostenibilità», spiega Giuseppe Mandelli, cfo dell’azienda guidata dal presidente e amministratore delegato Enrico Boerci. Nella raccolta dei dati e per la misurazione delle performance Esg, BrianzAcque ha il supporto dei consulenti di Refe Strategie di Sviluppo Sostenibile, insieme ai quali viene costruito un percorso di misurazione interna alle diverse aree aziendali e una verifica dei servizi agli stakeholder. Risultato: l’azienda ha meritato il premio di Buone Notizie grazie a un ottimo punteggio complessivo: la performance migliore è sul versante ambientale.
Nata vent’anni fa, BrianzAcque ha ereditato e preso in gestione dai comuni una imponente quantità di infrastrutture sotterranee, non nuovissime. Per esempio, i collettori fognari di città come Lissone o Meda risalgono alla metà degli anni Trenta: i rifacimenti sono complessi e richiederebbero lunghi periodi di scavi in centri storici densamente popolati. «Usiamo tecnologie moderne, sistemi di rinforzo e tenuta dei tubi senza interventi invasivi anche grazie ai nostri 50 ingegneri all’opera», spiega Mandelli. Per l’acquedotto la situazione è migliore: è vicina ai 50 anni l’anzianità media degli impianti. L’acqua è presa da 360 pozzi di falda che pescano fino a 50 metri di profondità e viene distribuita a oltre 877 mila abitanti per un totale di 109 milioni di metri cubi all’anno. Eppure, anche qui si può fare di meglio, in particolare alla voce perdite idriche. Cioè la differenza tra l’acqua immessa nelle reti e quella che arriva ai rubinetti delle case (e sulla quale si paga la bolletta). Se in Italia (dato 2018) la percentuale di perdita è al 42%, per l’area servita da BrianzAcque si ferma al 25,9% (al 17,6% in Monza città). Eppure, la sfida è scendere ancora: fino al 22,6% entro il 2023. «Questo è il primo degli obiettivi del nostro Piano di Sostenibilità 2030, in linea con quello che detta l’Agenda Onu», racconta Mandelli, «faremo riparazione di perdite occulte, un potenziamento del monitoraggio e telecontrollo della rete oltre a sostituire i contatori con smart metering di ultima generazione». Anche per questo, oltre che per interventi sulla depurazione, è arrivato un finanziamento da 50 milioni di euro dal Pnrr che si aggiunge a un contributo della Banca europea degli investimenti (Bei): un mutuo green loan 2022-2025 legato ad alcuni parametri ecologici e con tasso inferiore all’1%.
Al confronto con l’Europa, la voce investimenti ci vede indietro: «Per 50 euro spesi dall’Italia, Paesi come Francia o Germania ne investono tra 70 e 80. Ma fanno pagare più cara l’acqua ai cittadini, tra 4 e 5 euro al metro cubo. In Italia siamo in media attorno ai 2 euro e per BrianzAcque la tariffa scende a 1,3 euro per mille litri». Nel Bilancio di Sostenibilità, l’azienda conta 256 portatori di interessi (stakeholder) interpellati negli assesment di materialità. Ma non solo: consapevoli di operare in monopolio (fino al 2041) i vertici di BrianzAcque tengono monitorata la soddisfazione dei clienti che si aggira su percentuali di consenso al 94%. Ma si può fare di più, è convinto Mandelli. «Dalle indicazioni delle survey, razionalizziamo gli sportelli sul territorio offrendo un servizio digitale per gestire volture, contratti, cambi del codice Iban. Bisogna essere efficienti già a questo livello o c’è il rischio che una macchina complessa si inceppi». Infine, l’ambiente. BrianzAcque utilizza energia elettrica al 100% di fonti rinnovabili (idroelettrico) e si attiva sul piano civico per limitare l’uso della plastica grazie alle casette dell’acqua: ne hanno installate cento, la presa per i cittadini è gratuita. Un bel costo per l’azienda, ma girano 15 milioni di bottiglie in Pet di meno.